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titolo un po' alla nicholas sparks per un racconto scoppiettante nato in un pomeriggio uggioso di settembre... ho costretto b0lzo a darmi una mano mentre giocava con le palle sul telefono (nel senso che c'ha sto gioco dove devi scoppiare le palle.. ) ed è stato preziosissimo (per es secondo me le frasi più divertente le ha piazzate lui, ma anche tutte le parolac..). Ho aggiunto alcune modifiche di rifinitura ed eccolo qui, in tutta la sua gloriosa inconcludenza:
Lo spirito era finito. Urlai a Vin di andarlo a ricomprare, ma non era ancora tornato dalla sua gita in barca. Così fui costretto a scendere dal mio trespolo e andarmelo a prendere da me. Scureggiai fortissimo per il gusto di farlo, mi dava l’impressione di ristabilire un ordine. Stavamo rimettendo in sesto il vecchio faro giù alla scogliera*, l’avevamo vinto al gratta-e-vinci™. Vin e io: due lupi di lago (forza roma). Due aquile ferite (forza lazzie) con le ali stropicciate (forza roma!!!), ma con ancora tanta voglia di volare (comunque Vin è della lazio io della roma). Insomma, due cazzi pazzi in cerca di se(n)so. Pensavamo di averlo trovato quella sera, giù al bar tabacchi. Aspettavo Vin bevendo una birra calda fumante dopo l’altra. Lo sguardo fisso sulla porta ad anticipare il suo arrivo. Avevo occhi solo per lei: la porta. Quel luogo liminale tra il di fuori e il di dentro. Più ci pensavo più impazzivo… un mongoloide. Negli occhi, quindi, la porta, nelle orecchie, purtroppo, cerume. E nel cuore? Il bambino interiore. Ogni tanto tornavo in me e alla mia attesa, e ripensavo a Vin. Lui lo chiamava “bar batacchi” e questa cosa mi faceva saltare i nervi tipo semi di cetriolo. “barbatacchi, ma che è? Che parola pelosa e frocia è?”; stavolta fastidio amplificato ché mi stava facendo aspettare più del solito: il conto delle birre saliva, la mia saliva finiva e i miei soldi pure (Vin di merda, coglione assoluto). La porta si spalancò all’improvviso facendomi accapponare le palle. Ma non era lui, non era nessuno infatti, solo una folata di vento, così potente da aprire e farsi strada dentro. Il freddo pungente di fine luglio mi ridestò dal mio torpore, e notai subito che il vento aveva portato dentro un foglietto colorato. Il barista chiuse la porta bestemmiando e all’unisono anch’io, sbattendo la testa contro il tavolo per raccogliere quel robino. Era un gratta-e-vinci™ ancora da grattare, cosa che feci subito: detto fatto! Dissi facendolo. Abbiamo vinto il faro così, più io che Vin a pensarci. ETC
*scogliera di lago
minchia ci ho messo tipo 2 ore a schivere solo sta roba, avvilente
se avete spunti uscitemeli. Che poi sarebbe bello se nascesse una sezione racconti raccontosi ma capisco che sono sogni d'altri tempi e soprattutto altri tempi liberi In pratica ho aperto i fratelli karamazoffff a caso e la prima parola che ho visto è stata "spirito" e sono partita da lì a caso. Però alla fine è venuta una storia alla "piccoli brividi" ("brividini") dove questonarratore pazzo è convinto di aver vinto un faro su un lago dal gratta e vinci e probab sto vin manco esiste, anzi esiste ma non ci ha manco mai parlato tipo. E sto lago è un'entità kinghiana che esiste e non esiste, e ci vanno gli spiriti che senza il faro si perdono. E sto grattaevinci è chiaramente una piazzata demoniaca etc, ci siamo capiti, ma il resto non c'ho voglia di scriverlo cmq nn importa, l'importante è che mi so divert
Edited by zoof - 12/9/2021, 21:36
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