Vivarium (2019) è un thriller fantascientifico diretto da Lorcan Finnegan e presentato a Cannes.
Imogen Poots e Jesse Eisenberg interpretano la giovane coppia protagonista, Gemma e Tom. I due, alla ricerca della loro prima casa, si recano presso l'ennesima agenzia immobiliare. Qui, non particolarmente ispirati dalla proposta si lasciano però convincere a visitare il nuovo quartiere in costruzione appena fuori città (Yonder). Si ritrovano così in un agglomerato di case e strade tutte uguali, ordinato e silenzioso in modo innaturale. Soli. Infatti, l'agente immobiliare sparirà subito dopo aver mostrato loro la casa, lasciandoli intrappolati in un labirinto senza via d'uscita. L'unico modo per poter tornare alla propria vita sembra quello di crescere un bambino.
Un The Truman Show, ma quasi a sfiorare l'horror. L'oppressione e il sentimento di impotenza mi hanno ricordato la paralisi nel sonno e infatti questo film è un po' un incubo ad occhi aperti. Angosciante, grottesco ed estenunate. Il senso della scena iniziale si capisce solo verso la fine, quando si comincia ad intravedere il grande disegno che ha portato proprio quei due dentro la villetta n.9. Una metafora molto forte della società odierna dove tutto va troppo veloce e le passioni si spengono, la ricerca della perfezione e il conformarsi agli stereotipi porta ad un'appiattimento emotivo, i figli si fanno per risanare ferite e diventano boe a cui aggrapparsi nei momenti di difficoltà. Mi ha turbato molto, ma mi è piaciuto altrettanto.