Gli sdraiati di Michele Serra

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    Leggendo di Gli sdraiati in un libro di Giuseppe Riva mi venne la curiosità, e trovandolo usato lo comprai, parlo di 4 giorni fa. Mi mancano 20 pagine. Potevo aprire il topic dopo che lo avessi finito? No, meglio ora.
    Il primo capitolo è una roba da no maria io esco piena di termini ricercati che ho deciso di sottolineare e di andarmi a cercare sul dizionario.
    "Leggo con avidità masochista le cronache esiziali del tuo branco"
    Buongiorno anche a lei. :krigerinne:
    Non sono il target di 'sto libro ma io sono qui per studiare una mente che studia, in pieno svolgimento, e che mi offre i suoi giudizi su un piatto d'argento; voglio sapere che ne pensano loro (i verticali) di noi.
    I ggiovani, il consumismo, l'internet, sti cazzo de social, e i rave party (?) Sembra la fiera del non c'ho capito un cazzo ma nel dubbio resto meditabondo. Ma nella sua confusione è tenero e rivelatore di un disagio che i verticali si portano dietro da decenni: lo sgomento che li invaderebbe se un giorno dovessero capire di essere davvero vecchi. I 60 sono i nuovi 30 e cazzate del genere se le sono inventate loro. Solo perché non si identificano con i loro padri sono convinti di essere in grado di poter capire i giovani e di poter essere meglio giovani dei giovani stessi. Cercano di capire ma falliscono perché non rinunciano ai loro strumenti culturali, umanisti, letterari, alle loro parole ampollose e ai randomici riferimenti geografici e storici che riportano alla mente situazioni codificate easy to read, e per questo, nello sterile sforzo analogico che come campo di riferimento non ha la scienza ma l'umanismo, le più soggettive teorie sembrano trovare riscontro esatto nel pensiero di questo o di quell'altro sociologo filosofo capo di stato minatore sottopagato. Tanto il parere di altri porta in sé il pensiero solidificato di altri prima di lui, quasi un eco del divino, un simulacro di carne, altra frase d'effetto senza senso, eccetera.
    Ma vabbè continuo a leggere e dopo un po' smolla. Arrivano capitoli nostalgici, capitoli morti, capitoli fatti di insicurezze nelle quali il genitore tipo che legge Serra si rivede. E poi piano piano si perde nella demenza.
    Arriva un punto in cui la frustrazione genitoriale lascia il posto a un'ironia imbarazzante che si quintessenzializza nel capitolo sulle felpe; c'è un capitolo in cui parla di felpe, pagine e pagine di felpe, ma la cosa agghiacciante è la sessualizzazione di ogni cosa da questo punto in poi. Serra si trasforma in un cattolico represso che appena vede un pezzo di carne si immagina tirare fuori il pene per inondare il mondo del suo seme. E' una comicità che Louis CK può permettersi, ma che nelle parole di quest'altro assume i toni imbarazzanti di chi vuole sembrare scevro da condizionamenti che invece lo assorbono del tutto. Finita l'orgia ci descrive i tristissimi biglietti lasciati al figlio adolescente che portano messaggi nervosamente sarcastici "il water marezzato di merda è un'installazione artistica o mi è consentito pulirlo?" :krigerinne: Ho i brividi.
    Con un interlocutore del genere non puoi che eclissarti e rifiutare il dialogo se questo deve essere fatto di condizionamenti, rituali sociali, regole vaghe, comunicazione passiva-aggressiva, e soprattutto di terminologie e contenuti culturali non immediati, ma simbolici, criptati, morti. Non puoi far altro che annuire e passare avanti, sperando che il vecchiardo smetta presto di importunarti con il suo ego straripante.
    Se fosse qui gli direi: caro Serra, ho apprezzato il suo libro perché mi ha permesso di capire quanto male può fare la cultura inflessibile, e perché ora conosco un pezzo di quella cultura, ma se vuole capire i giovani la smetta di sentire l'esigenza di inondare il mondo con la sua personalità, o con il suo sperma che dir si voglia. :qwqw:
     
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  2. zoof
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    CITAZIONE
    un simulacro di carne

    :donnie: adoro

    questo è materiale da giornalino, lo sai?
    We non ci crederai ma oggi, mentre impastavo le mani nella matassa di polvere con giornali all'interno che sta negli sportelli di sotto della cucina, ho trovato dei numeri di linus
    storica rivista dei ggiovani degli anni 70
    e sfogliando a caso il mio occhio è stato catturato da un articolo contro i film sul vietnam, in cui l'autore sembrava lamentarsi del secondo tempo di full metal jacket, perché nell'usare il sangue, le bombe e tutta quella roba da conflitto armato invitava tutto l'apparato marketing a spingere i giovani ad andare al cinema per vedere lo spargimento di sangue, e di conseguenza idealizzare la violenza e la guerra, fraintendendo così il messaggio originario (ovvero la denuncia della violenza). E nie mi fermo a metà dell'articolo come colta da un presentimento, vado a legge il nome dell'autore: Michele Serra. :scanner: Inutile dire che quei giornaletti li ho lasciati lì, così possiamo andarceli a rileggere per criticare serra che critica le cose :chii: e soprattutto studiare lo sviluppo, la grottesca evoluzione del Serra da giovane a non-giovane, insomma mi sembra quasi di vederti traballare dall'impazienza mentre leggi queste righe :jack:
    tra le altre cose interessanti che troverai :trash: :
    IMG_1008
    ammirevole dentro quel numero a dx di rockstar ci stava ancora un posterone del Boss che se solo lo avessi trovato st'estate ora sarebbe appeso in camera mia (sto considerando l'idea di appiccicare poster a casetta, forse non sarebbe salubre, ma ho ancora impulsi adolescenziali dramma)
    IMG_1025
    no, ho mentito, quest'ultimo me lo sono portato a casa perché prometteva troppo bene :yama: succoso.

    IMG_1003
    quando ancora era accettabile dire "handicappato" :zoof: (a proposito ho notato molto più sessismo di oggi nelle pubblicità dei primi anni 2000 ma tipo tette culi cose che oggi sarebbero impensabili, il politically correct ha fatto passi da gigante :edolello: )

    già che ci sto
    IMG_1011
    l'altra volta mentre mio padre tirava giù roba ha tirato fuori questi cubi con cui giocavo da piccola, risvegliano in me atavici ricordi e sensazioni e convincendomi che può e anzi deve essere riutilizzato in modo creativo per fare lavoretti soprammobili, personalizzare mensole etc. :pera:
    Per tornare a Serra: agghiacciante. Ora che ci penso anche io acquistai un suo libro al mercatino dell'usato vicino alla stazione :eric: manco ricordo perché, ma a quanto pare l'universo ci sta attirando a lui :krigerinne: cioè il perché lo so, mi piaceva la copertina e poi era scattato quel fenomeno per cui dato che nel negozio dell'usato fa tutto schifo ti senti spinto a comprare la cosa meno schifa. Insomma si intitola "il nuovo che avanza" prima edizione 1989 e, giuro, l'incipit è "Io sono vecchio, [...]" :eric:

    Edit:
    CITAZIONE (zoof @ 8/5/2017, 22:58) 
    l'autore sembrava lamentarsi del secondo tempo di full metal jacket, perché nell'usare il sangue, le bombe e tutta quella roba da conflitto armato invitava tutto l'apparato marketing a spingere i giovani ad andare al cinema per vedere lo spargimento di sangue, e di conseguenza idealizzare la violenza e la guerra, fraintendendo così il messaggio originario (ovvero la denuncia della violenza).

    ah
    aggiungo che diceva una roba tipo kubrik dovrebbe avere il coraggio di fare film sulla pace anche se la pace è noiosa etc :morfeo: favoloso
     
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    Avverto l'hype. Sì mentre scrivevo pensavo ad articolo giornalino :mani: però ho dovuto scriverlo sul foro perché mi ispira. Ma tanto l'ho detto lo sgarzullino sarà una grande redazione. Oggi ho pure fatto foto a texture per creare nuove grafiche.
    Io punterei sugli special quest. Facciamo scrivere qualcosa a rona tiprego o chiediamogli il permesso di pubblicare qualcosa che ha già scritto, come fai a buttarlo via dai io ci farei un cantuccio tutto per lui... pure alla casetta di tivoli, una stanza solo per lui, :??:
    No vabbè quei giornali avrei paura di aprirli, zoof non leggere che ti fanno il lavaggio del cervello :pera:
    Con quei cubi ci possiamo lasciare dei messaggi a vicenda
    Dobbiamo fare amicizia con persone di tivoli, non è detto che i nostri amici riescano a raggiungerci a tivoli per apprezzare la nostra ospitalità
    CITAZIONE
    Insomma si intitola "il nuovo che avanza" prima edizione 1989 e, giuro, l'incipit è "Io sono vecchio, [...]" :eric:

    :mani:

    Serra è uno sgarzullino troppo ricco e nato nel momento sbagliato
     
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  4. zoof
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    CITAZIONE (Krigga @ 8/5/2017, 23:14) 
    Con quei cubi ci possiamo lasciare dei messaggi a vicenda

    troppe poche lettere però blocchiamo questo pensiero in volo ci serve una bacheca con letterine magnetiche* e pennarelli e magneti per fissare foglietti e sughero per infilzare puntine e legarci lo spago rosso e sviluppare folli teorie e sventrare cospirazioni e uno schedario per schedare i vicini e pianificazione uscite socializzanti per tivoli
    per un attimo ho pensato: ma le pareti sono parzialmente coperte di sughero! Ma sarebbe davvero così sbagliato usarle come bacheche? Ci rifletterò domani a mente fresca buonanotte :mela:

    *no aspetta, troppo banale. Torniamo ai cubetti di legno.
     
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3 replies since 8/5/2017, 20:53   50 views
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