Intelligenza Artificiale

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    CITAZIONE
    Cmq mi ricordo un articolo (forse ricordo male eh) che diceva che degli impulsi cervellari interessano diversi aspetti, tipo intensità durata frequenza cose simili.

    Allora :jack:
    (parlerei di neuroscienze all'infinito)
    Il segnale che il neurone invia (potenziale d'azione) è sempre 1.
    Un messaggio dura nel tempo. Quindi può essere ad esempio:
    a. 1__1__1__1
    b. 1___1____1_____1______1
    c. 1_1_1__1__1___1___1
    Ecco spiegate la durata e la frequenza.

    Per quanto riguarda l'intensità: dipende ad esempio dalla quantità di neurotrasmettitore liberato, che è di più nel caso c.
    Più neurotrasmettitore = maggiore probabilità che il neurone postsinaptico si depolarizzi e invii un altro messaggio fatto di tanti 1.
    Più neurotrasmettitore NON fa generare un messaggio di 2 (o, chessò, un messaggio di cammello :krigerinne:)

    CITAZIONE
    possibilità che Intelligenza sia solo una parola che serve a descrivere delle capacità inconoscibili che giudichiamo dagli effetti. In pratica una cosa che si decide convenzionalmente.

    E' esattamente questo. Anche secondo la psicologia.

    Comunque la partita di calcio mi ha stesa :lool:
     
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  2. Zaphod Beeblebrox ^^"
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    CITAZIONE (zoof @ 16/3/2015, 23:31) 
    l'avevo letta la cit, ma comunque non spiega cosa sia poi effettivamente questa "reward"
    CITAZIONE
    quando ho fatto X sono stato felice

    lel continua a mancare il significato di "felicita".
    Pur sostenendo che il biscottino sia simbolico, dovrebbe avere senso parlare di "simbolo" . Cioè qualcosa che stia a significare un'altra cosa, ma cosa?

    Con algoritmi che danno reward credo (ho letto qualche pagina avanti nel libro) che si tratti di una modifica alla funzione che fa scegliere alla macchina cosa fare in una certa situazione. Cioè, il computer gioca a scacchi, vince, e quindi si ricorda che le mosse che ha fatto sono "felici". Dopo un bel po' di partite ha un grande insieme di sequenze di mosse "felici", alcune di più altre di meno, perché alcune lo hanno fatto vincere più spesso. In questo caso "felice" vuol dire che la funzione (tipo funzione matematica) che gli fa scegliere quale mossa fare, ogni volta che il computer si trova nella situazione in cui ha tipo il cavallo avanti a destra e l'alfiere avanti a sinistra gli fa muovere la torre di tot caselle. È un sistema molto rozzo, del tipo "ogni volta che ho davanti una torta la mangio perché mi ricordo che la prima volta mi è piaciuta e perché tutte le volte dopo mi è piaciuta". E il piacere non è mentale nel mangiare la torta, ma è solo la scarica di sensazioni buone che derivano dal fatto che mangiare la torta mi nutre e mi fa sopravvivere. Un algoritmo sopravvive se funziona, quindi se fa qualcosa che lo fa funzionare bene deve ricordarsene e magari farlo più spesso per essere migliori di altri algoritmi che invece fanno cose a caso.

    Cmq praticamente la cosa è: in ogni momento della partita di scacchi, io computer conosco la posizione P della scacchiera. Ho una funzione f che data una posizione della scacchiera mi dice una mossa, e se faccio f(P) ho una delle tante possibili mosse. Quando una mossa viene riconosciuta come felice, allora la funzione in una particolare configurazione della scacchiera mi dirà di fare quella mossa più spesso. L'idea in generale è questa, poi credo si estenda per considerare più cose, tipo la sequenza di mosse da fare dopo questa, per fare una specie di pianificazione, o le ultime mosse fatte invece semplicemente della posizione della scacchiera (un avversario potrebbe sfruttare il fatto che la macchina modifica il suo atteggiamento a seconda del gioco e attirarla in trappola, ad esempio). Tutti questi algoritmi credo di aver capito che sono molto generali. Gli si comunicano le regole dell'ambiente in cui vengono inseriti, gli si dice "se succede questo sei felice, se succede questo sei infelice", e l'algoritmo inizia a esplorare l'ambiente per capire quale è il comportamento ottimale per sopravvivere in quello specifico ambiente. E alla fine credo sia felicità = riuscire a "sopravvivere" nel tempo.
    Diventa interessante secondo me quando dall'esperienza che ha dell'ambiente vengono pianificazioni più astratte. Tipo piani dettagliati non per perseguire la "felicità" immediata ma per prepararsi a eventi futuri. Magari la felicità in un ambiente è riuscire a respingere un attacco ostile. A forza di respingere attacchi ostili, la macchina scopre o ipotizza che la felicità può essere anche non dover subire nessun attacco ostile, e fa qualcosa perché non ne arrivino più.


    Cmq krik assurda sta cosa. :krigerinne: Cè quindi non è propriamente digitale il cervello, tipo col discorso dei digit che facevate. :morfeo: Digitale vuol dire che tutto è o 0 o 1, e per di più è quantizzato, per cui ogni intervallo di tempo decido se il segnale che mi è arrivato è uno 0 o un 1, e per quell'intervallo quello è. :morfeo: Invece sta cosa delle frequenze è :boom: cioè permette di codificare cose non solo nello specifico segnale diretto allo specifico posto, ma anche nel modo in cui viene inviato. :eric: Magari un cambiamento minuscolo di durata può significare messaggi completamente differenti. Magari quella differenza è più piccola dell'intervallo di campionamento che fa un computer, e quindi due segnali praticamente differenti vengono visti come lo stesso segnale. :eric: Magari quando i nostri cervelli saranno elettronici avremo di questi problemi, tipo la mia vaga voglia di gelato per il mio cervello elettronico sarà sempre una decisa voglia di broccoli. :eric:
     
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  3. zoof
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    sì, ma continua a non tornarmiii :dramma:
    cioè il computer non ha la concezione di "esistere", non ha nemmeno la nozione di causa-effetto, o sbaglio? Come fa ad avere una concezione di qualsiasi cosa se non ha coscienza? Ha solo input-output, non ha giudizi qualitativi, per cui non può "preferire" una cosa all'altra, quindi come fa a preferire di svolgere un operazione con un algoritmo più breve rispetto a uno più lungo? Cioè al computer non dovrebbe fare alcuna differenza, è questo che non riesco a capire.
    Quindi penso che probabilmente sono tutti comandi dati dall'esterno (il programmatore), altrimenti i programmi non avrebbero bisogno di essere debuggati? (?) :??:
    Ma per esempio non so nemmeno come funziona un generatore casuale di numeri. Cioè mi pare ci fosse anche un sito che puoi usare per estrarre numeri a caso, in base a cosa li sceglie? :dramma:
    come funzionava il gioco di scacchi che avevate programmato l'anno scorso?
    such ignoranz tumblr_lmosst4mTX1qzei1bo1_500
     
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    Non so da dove cominciare :krigerinne: fate prima a farmi una domanda specifica e vi dico come funziona un certo aspetto
    L'unica a dire cose sensate è stata kri e in alcune cose etna
    Zap sarei proprio curioso di sapere come si chiama questo libro usato in tutto il mondo nei corsi di intelligenza artificiale. E mi chiedo a che corsi di AI abbia assistito questo tuo professore :qwqw:
     
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  5. Zaphod Beeblebrox ^^"
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    Artificial Intelligence: a modern approach :azrael: Non so in quanto mondo è usato, ma dice di essere stato adottato da tipo un migliaio di scuole e università in giro per il mondo, e tipo tutti i corsi che ho visto lo usano come libro di testo. :azrael:

    CITAZIONE (zoof @ 17/3/2015, 11:01) 
    come funzionava il gioco di scacchi che avevate programmato l'anno scorso?

    Quello era solo rappresentazione. Era un programma con nozione delle regole degli scacchi, che una volta avviato creava la scacchiera e permetteva a persone di giocare. :azrael: Ossia di dire quale mossa fare. Era in grado di dire se una mossa era legale o meno, se c'era uno stallo, scacco scacco matto, e tutte cose così. :azrael: È una cosa relativamente semplice, essendo tutte le regole ben definite e facilmente verificabili osservando la scacchiera. Tipo, il cavallo si muove con la sua regola, se un giocatore prova a spostarlo avanti di uno e a destra di uno il computer riconosce che non è una mossa legale e boccia la mossa. Praticamente ci sono infiniti modi per farlo, uno dei più semplici sarebbe dire "se la casella di arrivo del cavallo è due caselle sopra e una a destra di quella di partenza OPPURE se la casella di arrivo del cavallo è due caselle sopra e una a sinistra OPPURE ..." e elencare tutte le possibilità. Il programma, quando riceve una proposta di mossa dal giocatore, vede che il pezzo mosso è un cavallo e dice "ok, si è mosso nel primo modo? no. nel secondo? no" etc fino a che trova un modo di muoversi che va bene o non ne trova nessuno e dice NON PUOI MUOVEREH.

    E questa è la parte semplice. :krigerinne: La parte difficile sono i programmi contro cui puoi giocare, e non che offrono semplicemente una scacchiera che ti impedisce di infrangere le regole.

    CITAZIONE (zoof @ 17/3/2015, 11:01) 
    sì, ma continua a non tornarmiii :dramma:
    cioè il computer non ha la concezione di "esistere", non ha nemmeno la nozione di causa-effetto, o sbaglio? Come fa ad avere una concezione di qualsiasi cosa se non ha coscienza? Ha solo input-output, non ha giudizi qualitativi, per cui non può "preferire" una cosa all'altra, quindi come fa a preferire di svolgere un operazione con un algoritmo più breve rispetto a uno più lungo? Cioè al computer non dovrebbe fare alcuna differenza, è questo che non riesco a capire.

    Il computer in sé no, ma ad esempio l'idea di causa e effetto si può rappresentare. Una volta rappresentata può essere associata a un input, e si può creare un programma in grado di lavorare con queste rappresentazioni e in grado di dire che, che ne so, se le analisi del sangue riportano certi dati allora il paziente a cui sono state fatte ha una certa malattia con probabilità TOT. È un insieme di regole logiche e di deduzione che possono essere a loro volta rappresentate. :azrael:

    Il computer non preferisce niente. Quello che dicevo sull'algoritmo che sopravvive se è buono è tipo un senso che gli attribuisco io. Io voglio che l'algoritmo che scrivo riesca in qualche modo a migliorarsi. Per fare in modo che si migliori da solo, lo programmo in maniera tale che sia in grado di riconoscere situazioni buone e situazioni cattive, e che sia in grado poi di fare cose che lo portano verso situazioni buone.
    CITAZIONE (zoof @ 17/3/2015, 11:01) 
    Quindi penso che probabilmente sono tutti comandi dati dall'esterno (il programmatore), altrimenti i programmi non avrebbero bisogno di essere debuggati? (?) :??:

    I programmi che usano intelligenza artificiale cercano di minimizzare l'intervento umano per far sì che il computer risolva un compito. Stavo leggendo la parte sulle reti neurali, e si usano per cose che non possono avere intervento umano. :krigerinne: Tipo il riconoscimento delle scritte nelle foto o nei video. O delle facce. O il riconoscimento vocale. :krigerinne: Cè non ho ancora idea di come funzioni sta roba, ma sono tutti problemi che hanno bisogno di programmi in grado di adattarsi all'input che ricevono. Quando lo saprò meglio lo scriverò qui. :azrael:
    CITAZIONE (zoof @ 17/3/2015, 11:01) 
    Ma per esempio non so nemmeno come funziona un generatore casuale di numeri. Cioè mi pare ci fosse anche un sito che puoi usare per estrarre numeri a caso, in base a cosa li sceglie? :dramma:

    http://users.encs.concordia.ca/~grogono/RNG/grog-gen.html :azrael: Boh non lo so manco io, credo spesso facciano operazioni a caso su un numero di partenza (nei generatori scemi si parte dall'ora attuale) seguendo speciali cose matematiche e probabilistiche per avere una distribuzione veramente casuale su larga scala etc. :morfeo: E cmq non li sceglie, prende un numero, fa qualche conto e lo restituisce a chi l'ha chiesto.
     
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    No scusa non zappy...ho confuso la tripla (citazione, utente, messaggio)
    Quello è il Norvig, lo conosco bene...c'era qualcuno che aveva messo una citazione strana...forse kri?

    Cmq avete fatto delle osservazioni troppo ad alto livello :krigerinne: (ma perchè non è :omg:?) ad esempio quella del gatto
    CITAZIONE
    È possibile che un giorno la rappresentazione di un gatto sia tanto accurata da iniziare a fare le fusa quando riceve uno stimolo di affetto? E ancora qui non si può essere sicuri che il gatto stia effettivamente percependo quell'affetto.

    A parte che l'affetto è una questione chimica basata probabilmente sulle endorfine, ma questo ve lo spiegherà meglio chi fa neuroscienze.
    Ma partiamo dalla questione delle fusa: perchè il gatto fa le fusa? È sicuramente un aspetto funzionale dettato dall'evoluzione: il ramo che ha addottato le fusa come meccanismo di comunicazione è sopravvissuta al ramo che non l'ha adottata. Chessò ad esempio fanno capire agli attori attorno che sono grati e avranno meno probabilità di venire abbandonati (invento, ma forse nemmeno troppo). Questo aspetto può essere sicuramente riprodotto da una macchina che vuole massimizzare la sua speranza di vita (a livello di funzione). Il fatto che provi affetto o meno è una conseguenza.
     
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  7. zoof
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    sì ma quindi è possibile che una macchina diventi capace di evolversi?
    Cè lasciando da parte la questione dell'affetto,
    CITAZIONE
    Questo aspetto può essere sicuramente riprodotto da una macchina che vuole massimizzare la sua speranza di vita

    intendi riprodotto in modo autonomo?
    che significa che una macchina "vuole"? :morfeo:
    ci sono delle basi per cui è possibile dire che è possibile che una macchina acquisti autonomia?
     
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    Non trovo più sta citazione strana pd...era tipo sulle formiche
    Ma cmq stai leggendo l'intro del Norvig che fa vedere come erano babbi i tizi prima di lui

    Vuole perchè è il programmatore che glielo ha detto che vuole massimizzare piuttosto che minimizzare.
    Il programmatore crea un coso che fa qualcosa perchè è lui che lo vuole, non la macchina. La macchina sa solo cosa deve fare perchè glielo ha detto qualcun altro.
    Una maniera è quella degli algoritmi genetici, che fuonzionano esattamente come l'evoluzione: parto da un campione di programmi creati con delle istruzioni praticamente casuali (immagina un filone di dna fatto a caso...non viene fuori un esemplare con molte probabilità di funzionare), ho una funzione che mi dice chi si sta comportando meglio oppure no (che è praticamente la parte del magna-magna che c'è in natura), inserisco delle variazioni nelle istruzioni e creo una nuova generazione dai campioni più promettenti e vado avanti così. Se la funzione di valutazione è fatta veramente bene posso riprodurre in maniera autonoma un qualcosa che faccia capire al programma che sta facendo male o bene.

    Cosa intendi per autonomia? Attualmente anche il correttore automatico di ms word utilizza basi di AI ed è autonomo.
     
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    Prima dell'una i forum dovrebbero essere off limits.
    Vado a lezione torno stasera ciao. :danaparte:
     
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    Un esempio di supermario basato sugli algoritmi genetici che genera un agente autonomo
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    Le uniche cose che sa è che deve massimizzare la ascissa (cioè andare a destra il più possibile) guardando lo stato della RAM.
    Ma non per questo dobbiamo chiamare in causa l'etica.
     
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    Zoof forse non stavamo capendo perché questo
    CITAZIONE
    Quello che dicevo sull'algoritmo che sopravvive se è buono è tipo un senso che gli attribuisco io.

    Cioè non è che zap sta dicendo che una macchina ha spirito di sopravvivenza :morfeo: sta semplificando la cosa per farla capire ala plebaglia :morfeo: o forse no, forse no :??:
    CITAZIONE
    Non trovo più sta citazione strana pd...era tipo sulle formiche

    Misà che te la sei immaginata
    Comunque non studio neuroscienze, ho studiato solo mezzo 'principi di neuroscienze' per un esame l'anno scorso e quest'anno devo studiare l'altra metà per psicobiologia 2. btw non mi ricordo niente.
    E' drammatico. Cioè al livello di canali non mi ricordo come funziona l'iperpolarizzazione. :dramma:
     
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  12. rona dio salmone
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    premetto ke sto ancora a pagina 1, comunque proprio l'altro giorno ho sentito che google starebbe creando un'intelligenza artificiale capace di apprendere dai propri errori, che l'avrebbero provata con dei vecchi videogiochi e che al principio perdeva, ma che capiva dove sbagliava e alla fine riusciva a fare molto meglio di qualsiasi umano :krigerinne: comunque non ho ancora cercato sta cosa, ma ve la volevo buttare lí
     
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  13. rona dio salmone
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    cmq esistono macchine capaci di generare/modificare algoritmi autonomamente? forse i robot che giocano a calcio lo fanno?
     
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    Mmmh i robot che giocano a calcio modificano la propria strategia ma di sicuro non l'algoritmo.
    Esistono macchine capaci di modificare il proprio algoritmo, compreso l'algoritmo che serve a modificare l'algoritmo, certo :yap:
     
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  15. zoof
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    CITAZIONE
    L’apprendimento automatico («Machine Learning»), un ramo della intelligenza artificiale, impara dalle esperienze precedenti per ottimizzare le prestazioni, ed è onnipresente in vari campi come le scienze informatiche, l’analisi finanziaria, la robotica, e la bioinformatica. La rapida crescita della «Big Data» pone una sfida all’apprendimento automatico, visto che con tale crescita potrebbe diventare intrattabile per i computer classici. Recentemente, algoritmi di apprendimento automatico quantistici [Lloyd, Mohseni, e Rebentrost, arXiv.1307.0411 ] sono stati proposti, in grado di offrire un aumento di velocità esponenziale rispetto ad algoritmi classici. Gli autori in [1] riportano la prima classificazione sperimentale basata sull’entanglement di due, quattro e otto vettori tridimensionali per diversi cluster, utilizzando un computer quantistico fotonico su piccola scala, che vengono poi utilizzati per implementare l’apprendimento automatico. I risultati dimostrano il principio di funzionamento utilizzando computer quantistici per manipolare e classificare vettori ad alte dimensioni, la routine di base matematica nell’ apprendimento automatico. Il metodo può, in linea di principio, essere scalato a un maggior numero di qubit, e può fornire un nuovo percorso per accelerare l'apprendimento automatico.
    Referenza bibliografica.
    [1] X.-D. Cai, D. Wu, Z.-E. Su, M.-C. Chen, X.-L. Wang, Li Li, N.-L. Liu, C.-Y. Lu e J.-W. Pan, «Entanglement-Based Machine Learning on a Quantum Computer», Phys. Rev. Lett. 114, 110504 (19 Marzo 2015).

    che cazz'è un computer quantistico fotonico :morfeo:
     
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69 replies since 16/3/2015, 11:16   936 views
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